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domenica 23 maggio 2010

23 Maggio di silenzio obbligato

Questa mattina davanti a quel specchio che mi tiene informato ogni mattino sullo stato fisico del mio stato mi sono incappata in una persona con rughe sulla fronte e uno paio di borsoni sott'occhi che avevano avuto una nottata tremenda. Sono parecchi giorni che sto leggendo e facendo compiti su una situazione che sta prendendo forma in Italia che è parecchio spaventoso. E così dal Ponente con vista mare ho deciso che non posso piu tacere le mie paure e preoccupazioni sul obbligo di silenzio che si sta formando attraverso una legge che il nostro B vuol assolutamente passato entro Giugno 2010. Ehi sì, sembra che la legge sulle intercettazioni sta prendendo forma in modo pesantemente. Il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia Usa in Italia per parlare con Napolitano ha detto che gli USA difendono le intercettazioni. Il Freedom House, un no profit associazione che pubblica ogni tanto la lista dela classificazine mondiale della libertà di stampa (gente Italia è numero 72esimo e questo è vergognoso) ha dichiarato che se passa questa legge siamo fuori dai parametri di uno stato democratico. Gli editori di tanti giornali di tutti i colori stanno preparando una battaglia degna della revoluzione francese...ma ci pensate cosa vuol dire non poter scrivere gli articoli permessi per informazione pubblico non prima della fine della prima che sia finito la prima parte giudiziario...che vuol dire, considerando la lentezza del sistema giudiziario italiano ANNI (ma questo è un altro discorso perche la giustizia lenta è una giusitizia poco giusto per conto mio ma è anche un altra storia non questa che sto scrivendo). Ma pensate al fatto che la telegiornalista Busi si è licenziata con una lettera fuoco e fiamme al suo editore. Che Il Fatto Quotidiano ha dichiarato Disobbedienza Civile e dichiara pronta a continuare scrivere le notizie a prescindere dalla consequenze. Che Ezio Maura della Repubblica ha detto che si devono muovere tutte le grandi firme. Che le case editrici, escluso ovviamente Mondadori e un altro che non mi ricordo adesso ma scometto che fa parte del gruppo di B e Co) stanno preparando anche loro alla battaglia.

Ma possibile che sta succedendo tutto questo e fino a oggi io non ho scritto nulla? Questo me lo diceva questa mattina lo specchio delle mie brame mentre mi lavavo quella faccia amerligure tanta incavolata con questa situazione. E l'altra cosa che lo specchio mi diceva di scherno era 'e TU cosa farai?'. Così oggi tastiera sotto le dite sto scrivendo la mia rabbia, il mio disappunto, il mio dispiacere che un paese che si chiama democratico può anche pensare di fare una legge che penalizza i giornalisti con la galera, gli editori con multe ecceccecc. La Costituzione garantisce informazione e noi cittadini ne abbiamo il diritto di pretenderlo. I giornalisti hanno un codice etica che regola i contenuti. USALO per favore ma NON fare silenzio. Non un silenzio obbligato almeno che toglie ciò che permette a noi lettori cittadini di poter giudicare INFORMATI chi ci governa e come viviamo. I FATTI sono le verità, la verità è la libertà e la libertà è ciò che è nostro dovere richiedere nel 21esimo secolo!

E così con questo sfogo di rabbia domani mattina spero che il mio specchio mi tratta meglio e magari dopo una notte di sonno piu tranquilla dopo aver scritto che non ci sto con un silenzio obbligato.

PS: se questo blog dovesse sparire per qualche 'trucco virtuale' (non che mi sento tanto importante di essere levata di mezzo) almeno prima di andare qualcuno avrà letto il mio lammento.