o meglio, prefazio al tutto ciò che scriverò anche dopo...di questa avventura che è diventata la mia vita a Ponente iniziata, diciamo, 35 anni or sono.
Una mia amica Ivana, mi ha chiesto perche il nome Tristezza e onestamente penso che il modo migliore per spiegare è dire che la mia vita è sempre stata puntualizzata da momenti di grandissimo sconforto. Potresti dire che non mi ricordo un anno della miavita , da quando ho acquistata la ragione ricordante, che per un me o per un ma non avessi un momento di travolgente sconforto causato da pensieri miei. Vuoi che pensavo troppo, vuoi che pensavo troppo poco, vuoi che nei pensieri che frullavano nella mia testa c'erano sì o no validi motivi perche questi momenti mi accadevano, diciamo che al tempo del fatidico crociera ero in piena crisi Tristezza.
Finito una storia con una persona che non poteva in nessun modo andare bene mi ero piombato in un infinito bagno di acuto-auto-commiserazione. Tipicamente mia questo modo di reagire in una situazione di dolore. Invece di tirarmi su continuavo a ripensarci e stra-ripensarci piangiandomi adosso non solo per aver commessa la stupidaggine di infilarmi in un rapporto di questo genere ma anche l'idiozia di sentirmi male dopo che finisse. Ero abbastanza malfatta al tempo...
E così senza entrare nei dettagli di quello che erano tutte le fisime del momento diciamo che la Mom aveva assolutamente ragione nel volermi togliere dal mio stato di torpore emotivo e portarmi in un mondo dove il sole, il mare e lo svago avrebbe potuto scongelarmi un pochino. Il fatto è che di scongelamento ne ho avuto tantissimo iniziando proprio i primi giorni della crociera...ma questo potete leggerlo nei capitoli man mano che le scrivo.
Lascio il prefazio dicendo che il mondo di troppo pensieri o troppo pochi pensieri mi assilla ancora. Mica che una crociera, ne una vita al estero può guarirti dalle tue fisime ma garantisco che lavorando, lavorandoci sopra piano piano me lo vinco io il mondo grigio...
E imparando a sorridere di me aiuta. E tanto. Mio padre, che era un uomo molto terra terra, mi diceva sempre che bisogna imparare a ridere di te stessa e della vita per essere felici. Sapete, aveva ragione. La vita è facile, la vita è difficile ma è sempre l'unica che hai e perciò una risata in faccia ai troppi pensieri o ai troppo pochi pensieri ti aiuta sempre a sopravvivere ai momenti di sconforto. Non è la risposta a tutto ma per me funziona...
quello è una teglia di brownies....ma quella è una storia diversa!
Bene...la tristezza è a volte uno stato di dolce romanticismo, ma se dura troppo...è un male che stravolge la vita!!!
RispondiEliminaBene...Mom fece bene a portarti verso il sole, la spensieratezza...e ai biancovestiti principi del mare!!!
Adesso non vedo l'ora del Chapter 2 !
Sta meglio M.?
Un abbraccio dal Levante grigio bagnato e nebbioso!
M è ancora incolato sul divano anche se per periodi meno lunghi. L'appettito sembra che stia tornando lentamente ma se posso dire il mio - avrei piacere che andasse dal medico. Avendolo anche esternato questo mio pensiero M ha detto ' cominci?'...che vuol dire ' ma stai scherzando?'.
RispondiEliminaPer la tristezza mia diciamo che è un compagno di viaggio. Ogni tanto mi prende ogni tanto mi lascia durante l'anno. In questo periodo di brutto tempo puoi imaginare. Chapter 2 arriverà piano piano...
un abbraccio da ponente SOLEGGIATO! P