Queste bellezze sono tre piantine di aglio selvatico che cresce nella campagna intorno al portico a ponente. Una volta le donne andavano in giro per le campagna facendo 'la spesa' in quella di M. Natura. Oggi giorno ci sono le matte come me che si divertono ancora il camminare in giro per le fasce togliendo qua un aglio, la delle bietole, lì le borragine e piante tipo tarrassacco e bocca di leoni che in insalata sono una prelibatezza, su il timo selvatico, giù l'origano(non ora ma a Luglio quando il solleone ha avuto tempo di riscaldare la terra e profumare per bene le foglie)...tutta grazie a lezioni imparati da mia suocera, buon anima, che faceva parte di quella gente di paese(quella nel blog di tempo fa) poveri e, perciò, molto capace di fare pasti quasi senza spendere un soldo. Le torte verdi di una volta era no solo biete(raccolte in campagna), cagliata(dalla mucca loro dopo il formaggio fatto), uova(di galline loro) e quando c'era un po di parmeggiano grattugiato...la sfoglia fatta con olio di oliva loro e farina comprata. Semplice buon cibo.
Quest'aglio selvatico ha le foglie che sanno un po tanto di cipolla anche se rassomigliano ai loro fratelli agli domestici. Il bulbo sa un po di cipolla e un po di aglio come lo scalogno ma non avendo pregiudizi ne voglia di cambiare battesimo continuo usare il nome dei vecchi...ed apprezzare il suo profumo in minestre, salse, sughi e arrosti.
tanto per darvi un idea delle mie stranezze e passioni...