o meglio, prefazio al tutto ciò che scriverò anche dopo...di questa avventura che è diventata la mia vita a Ponente iniziata, diciamo, 35 anni or sono.
Una mia amica Ivana, mi ha chiesto perche il nome Tristezza e onestamente penso che il modo migliore per spiegare è dire che la mia vita è sempre stata puntualizzata da momenti di grandissimo sconforto. Potresti dire che non mi ricordo un anno della miavita , da quando ho acquistata la ragione ricordante, che per un me o per un ma non avessi un momento di travolgente sconforto causato da pensieri miei. Vuoi che pensavo troppo, vuoi che pensavo troppo poco, vuoi che nei pensieri che frullavano nella mia testa c'erano sì o no validi motivi perche questi momenti mi accadevano, diciamo che al tempo del fatidico crociera ero in piena crisi Tristezza.
Finito una storia con una persona che non poteva in nessun modo andare bene mi ero piombato in un infinito bagno di acuto-auto-commiserazione. Tipicamente mia questo modo di reagire in una situazione di dolore. Invece di tirarmi su continuavo a ripensarci e stra-ripensarci piangiandomi adosso non solo per aver commessa la stupidaggine di infilarmi in un rapporto di questo genere ma anche l'idiozia di sentirmi male dopo che finisse. Ero abbastanza malfatta al tempo...
E così senza entrare nei dettagli di quello che erano tutte le fisime del momento diciamo che la Mom aveva assolutamente ragione nel volermi togliere dal mio stato di torpore emotivo e portarmi in un mondo dove il sole, il mare e lo svago avrebbe potuto scongelarmi un pochino. Il fatto è che di scongelamento ne ho avuto tantissimo iniziando proprio i primi giorni della crociera...ma questo potete leggerlo nei capitoli man mano che le scrivo.
Lascio il prefazio dicendo che il mondo di troppo pensieri o troppo pochi pensieri mi assilla ancora. Mica che una crociera, ne una vita al estero può guarirti dalle tue fisime ma garantisco che lavorando, lavorandoci sopra piano piano me lo vinco io il mondo grigio...
E imparando a sorridere di me aiuta. E tanto. Mio padre, che era un uomo molto terra terra, mi diceva sempre che bisogna imparare a ridere di te stessa e della vita per essere felici. Sapete, aveva ragione. La vita è facile, la vita è difficile ma è sempre l'unica che hai e perciò una risata in faccia ai troppi pensieri o ai troppo pochi pensieri ti aiuta sempre a sopravvivere ai momenti di sconforto. Non è la risposta a tutto ma per me funziona...
quello è una teglia di brownies....ma quella è una storia diversa!
Portico a Ponente (Western Portico) è un posto dove si trova un po di tutto sotto il sole. Un programma di salute che vi può aiutare sentirvi in forma, perdere peso e stare bene. Se volete sapere come...scrivetemi e vi dirò come fare in modo naturale e facile. UN SEMPLICE CAMBIAMENTO....
lunedì 10 gennaio 2011
domenica 9 gennaio 2011
Visto vicino al portico a ponente


Non piove

da 10 ore ma come vedete nelle foto in giro per questa posta ci sono ancora le pozzanghere e paludi dove in questo momento i coccodrilli non ci sono perche felicemente si sono spostati piu verso il basso. Sono piuttosto timidi davanti alla Complicaxio che ormai riesce a prendere nota del andirivieni di umani e rettili. In questo caso volevo farvi notare il fango e il lucido del acqua che ancora incornicia i posti dove yours truly dovrebbe andare per 'scucire' quelle reti che vedete in fondo. Tra i due alberi ce una striscia di rete larga almeno 4 metri che è poi cucito su altri strisce di reti gemelli e via andando fino a coprire o 'vestire' a gonnella come dico io tutta la campagna che è di oltre 2000metri. Nella foto direttamente sopra queste parole potete vedere le reti scuciti di una nostra vicina di campagna che ha avuto la brutta fortuna di essersi incappata in 4 giorni di pioggia dopo aver raccolta le olive che erano sopra le reti cuciti cuciti come nella foto a destra sopra. Lei adesso deve aspettare, pregando che non entrano i cinghiali a ruzzolare, che si asciuga un po la campagna per poterli portare via...no la invidio. Io devo solo aspettare che si asciuga per poterli scucire e legare a rami come già spiegato in altro poste...
Ecco che ho messo un altra foto che volevo andasse sotto questi delle reti e guarda un po dove si è andata infilarsi...comunque è stata ritoccata dal programma che ho sul pc per fotografie. Questa mattina era piuttosto scuro fuori ma volevo fare delle foto del entrata di casa. Ecco fatto. Notate che ce anche una reti davanti al cancello perche poerino è rimasto fuori durante tutta la pioggia e ormai rimane là affinche non riesco a tirarla su, scuoterla dal acqua e infilarla in un barile dove vive durante la stagione che non lavora. Ne avrei delle altre foto da mettere ma non caricano piu. Vuol dire che apriro un altra post solo per loro.


venerdì 7 gennaio 2011
Once upon a Time c'era....
Chapter 1
di un libro che magari non pubblicherò mai ma è la storia del mia arrivo e permanenza nel Belpaese nel secolo scorso(ma datemi almeno la possibilità di sembrare un classico) e negli anni agli inizi di quelli di Piombo della quale al tempo non capivo nulla perche sprovista di capacità linguistiche Belpaesane(e non mi direte adesso che sia ancora sprovista - almeno non completamenteAHAH)
E una storia abbastanza semplice. Inizia con una donna triste che voleva un po di felicità e non la trovava nel mondo suo. Lei lavorava come professore di high school. O meglio, aveva iniziata la carriera di professore di scienze sociali negli high school della sua zona degli States(la penisola che rassomiglia stranemente ad un Belpaese, ma scalzo) e direi che era felicemente(in questo caso unica cosa che la rendeva veramente felice era insegnamento) impegnata a tempo pieno con ragazzi tra gli 14-18 anni.
E la storia di una donna Triste la quale madre era convinta che una crociera nei Caraibi le avrebbe messo le emozioni apposto e così, per la grande felicità della donna triste, chiamava al telefono(al tempo non ce ne'erano ne PC ne Cellulari) almeno 3 volte al giorno per insistere nel suo intento - quello di portare la Tristezza in crociera su una nave di quelle belle con tanto di piscina, tours in porti Carabici e buffet a non finire. Come se la Tristezza avesse bisogno di altri stimoli per stra-mangiare oltre la totale Sadness che le inglobava.
E la storia di una donna Triste che alla fine del martellamento, per levarla dintorno quella madre assillante alla fine abbia detto SI' vengo basta che la smetti di telefonarmi ed insistere...alla fine ha fatto le sue esile valigie con dentro una mezza dozzina di libri per tenerla compagnia e durante le vacanze estivi(che finalmente erano arrivate come succedeva sempre verso Luglio) era partita con la madre-insistente per i mari blue.
E la storia di una donna Triste che in tutta la sua vita non ha mai supportato il mare, ne l'aria, ne la macchina ne il treno, ne il bus per motivi di malattia di movimento. E la storia di una donna Triste che oltre la mezza dozzina di libri per compagnia è riuscito anche portare in borsa un mezzo pound(al tempo non conosceva i kg) di pasticche contro il male...
Così arrivano al fatidico imbarco e trovano la cabina. Bellissima la nave con tanto di legno ovunque. Una nave da crociera stile vecchio. Non tanto enorme ma fatta per crociere comode e belle di pochi giorni. Noi eravamo imbarcati per una di una settimana. Un po in mare di notte, quasi sempre in porto di giorno. Con questo sistema la madre-insistente pensava di ovviare al problemi di male di movimento della donna Triste. Tristezza aveva portata tanti vestiti per tutte le occasioni. C'erano lunghi per le serate(caso mai non fosse in cabina in visita alle porcellane causa malatia movimento). Costumi da bagno per la piscina e magari le spiagge delle isole perche tanto la nave era ferma e le porcellane non chiamavano. Poi c'erano i completi per i tours caso mai avessimo (parlo al plurale perche la madre-insistente aveva detto che eravamo d'accordo con i tours) voglia di essere stivati in tour-bus con altri crocieristi felici di sudare e fare fotografie dalle finestre mentre scorazzavamo su e giù per colline(si fa per dire) nelle isole Carabici. Vi sorprenderesti sapere che in certe isole ci sono delle colline veramente bellissime - nel nostro caso non eravamo nella crociera che toccava queste isole. E logicamente pigiami comodi caso mai la Tristezza avesse voglia di stare in cabina leggendo la mezza-dozzina di libri portati per tenerla compagnia. Strano che mi ricordo anche due titoli - storia di Inghilterra 300 e un altro giù di là. Al tempo una mia passione.
E imbarcato abbiamo riposto le nostre cose nel armadi, la Tristezza messo sul comodino la mezza dozzina di libri e a questo punto ci siamo separati per intraprendere un avanscoperta delle delizie di una nave da crociera. Dopo 35 anni di matrimonio con un Direttore di Macchine delle nave di crociera sto ancora cercando di capire dove sono queste delizie - ma questo è un po avanti nella storia.
Gira che ti gira, corridoi, scale, rampe su e giù, oblò, terrazze, piscine coperte e non, ristoranti, bar e vari posti interessante alla fine la Tristezza mica che se ne andata. Non che fosse incrementata ma diciamo che il pensiero preoccupante era il fatto che salpati ero(yours truly era la Tristezza se non vi eravate ancora accorta) da sola su quella barca(nave) in mezzo al mare Caraibica con almeno 500 altre persone vestiti con camicie Hawaiiane, occhiali da sole e crema sapore noce di cocco. Vi darà l'idea del mio stato d'animo.
Vabbè, ho perso la madre insistente nei meandri e logicamente dopo tanti giri ho deciso di andare in cabina, cambiarmi per la cena e aspettare in un posto tranquillo che lei, la madre, si presentasse. Detto fatto e sono uscita di nuovo dalla cabina nel mio vestito preferito - un completo di pantaloni con top legato in vita a righe blue su sfondo bianco. Una volta mi vestivo alquanto bene a dispetto del fatto che non avevo ancora intrapreso una mia stile di moda che ormai tutti sanno cos'è...o almeno penso. Questo completo verrà poi definito 'il carcerato' da una certa persona ma anche questo viene piu avanti nella storia.
Finendolo in breve la madre-insistente si era cambiata e girando intorno alla nave e non trovandomi ha incontrato un ufficiale(guarda un po) che mi aveva visto in giro. Questo per farvi vedere che i completi legati in vita colore righe blue sfondo bianco non vanno mai persi di vista! E lui gentilmente ha detto alla signora in questione che la ragazza che cercava(o scusi, è sua figlia?) era appena girato angolo e salito per quella scala. Guarda un po il destino della gente che proprio quel ufficiale mi aveva visto.
Ci siamo visti io e la mia madre-ricercatrice-figlia proprio prima di prendere un apperitivo(al tempo avevo ancora qualche vizio) prima di cena. E devo ammettere che il White Russian che ho bevuto mi ha fatto rilassare benissimo in aspettativa per la cena. Non sentivo neanche un po il movimento della nave. Sembra una barzeletta alla fine perche il mare dei Caraibi era un lago, pure il Golfo di Messico...ma anche questo è piu in là nella storia. Cena ad un tavolo con 6 altre persone mai viste, mai conosciute che, come in tutti i viaggi, divennero amici per la pelle(mai visto dopo logicamente). Dopo cena un altro round di digestivi e poi una passeggiata intorno ai promenade per prendere un po di aria di mare e dire oooohhhh aaaahhhh al tramonto sul acqua. Fin ora ammetto che questa crociera obbligatoria per romopenza madre-insistente cominciava piacermi.
Alla sera sulle navi da crociera ce tantissimo da fare - spettacoli(orripilanti se sei abituati al teatro), casino(non mi piacciono proprio) e discoteca(almeno la musica era del tipo ballabile). Ho optato per la discoteca. In questo caso vi devo proprio spiegare come fatto la discoteca: Si entra in un corridoio o meglio un atrio abbastanza stretta se consideri che è il passaggio per entrare in un locale. 5 metri di larghezza con due muri la meta sotto in legno con ringhiere e la metà sopra con vetri illuminati. Interessantemente è il posto dove vanno a stazionarsi gli ufficiali Belpaesani. Diciamo che mi ricordava molto le 'strette' usate dai cowboys per separare e mettere in fila indiana le manze quando devono essere vaccinati...così le giovenche(in questo caso giovane donne Tristezza e non) dovevano fare la gincana attraverso un stuolo di ufficiali che controllavano bene le qualità e non delle prospettive ballerine.
Tristezza è entrata nel corridoio e regalmente non guardando ne a destra ne a sinistra è riuscita entrare nella Discoteca senza, almeno pensava lei, le occhiate indagatrice degli ufficiali Belpaesani. Seduta al tavolo da sola vedo entrare la Mom(d'ora in poi la chiamerò così) che si siede tranquillamente al mio tavolo. Giusto no, considerando che pagava lei e dopo un po vedo arrivare degli ufficiali. La Mom guarda in sù e ce un ufficiale che le saluta. Io guardo la Mom pensando 'cavolo che conquistatrice' quando lei mi dice, questo è la persona che mi aveva detto dove eri...finito il film pensavo io. Nel mentre lui usci e va a parlare con un amico.
Dopo circa 6 mesi l'ufficiale in questione me ha raccontato il loro discorso...tutto in dialetto ponentino:
i contrattanti sono Ufficiale 1° e Ufficiale 2° che accorcerò in 1° e 2°
1°g'ha visto me...
2°Ti scherzi
1°Daghela, g'ha visto me...
2° Ma na, me pi-u me
1° Ti scherzi, me pi-u me...
2° Ma dai
1° Ma pi-u me
2° e alura vaghe
e così ho conosciuto il mio futuro marito...
carino, no, essere vinto come nella lotteria...
e così finisce capitolo 1
però dovrei anche dire che la Tristezza se ne andata. Divenna donna apagata, i libri ancora da leggere oggi e le pastiglie di male di movimento mai presi se non quando vado in macchina con le mie amiche della Grande Gianuiotto. La Mom era abbastanza dispiaciuta che non ne sono stata insieme escluso ai pasti ma in fondo era lei che aveva insistito tanto che partisse...
di un libro che magari non pubblicherò mai ma è la storia del mia arrivo e permanenza nel Belpaese nel secolo scorso(ma datemi almeno la possibilità di sembrare un classico) e negli anni agli inizi di quelli di Piombo della quale al tempo non capivo nulla perche sprovista di capacità linguistiche Belpaesane(e non mi direte adesso che sia ancora sprovista - almeno non completamenteAHAH)
E una storia abbastanza semplice. Inizia con una donna triste che voleva un po di felicità e non la trovava nel mondo suo. Lei lavorava come professore di high school. O meglio, aveva iniziata la carriera di professore di scienze sociali negli high school della sua zona degli States(la penisola che rassomiglia stranemente ad un Belpaese, ma scalzo) e direi che era felicemente(in questo caso unica cosa che la rendeva veramente felice era insegnamento) impegnata a tempo pieno con ragazzi tra gli 14-18 anni.
E la storia di una donna Triste la quale madre era convinta che una crociera nei Caraibi le avrebbe messo le emozioni apposto e così, per la grande felicità della donna triste, chiamava al telefono(al tempo non ce ne'erano ne PC ne Cellulari) almeno 3 volte al giorno per insistere nel suo intento - quello di portare la Tristezza in crociera su una nave di quelle belle con tanto di piscina, tours in porti Carabici e buffet a non finire. Come se la Tristezza avesse bisogno di altri stimoli per stra-mangiare oltre la totale Sadness che le inglobava.
E la storia di una donna Triste che alla fine del martellamento, per levarla dintorno quella madre assillante alla fine abbia detto SI' vengo basta che la smetti di telefonarmi ed insistere...alla fine ha fatto le sue esile valigie con dentro una mezza dozzina di libri per tenerla compagnia e durante le vacanze estivi(che finalmente erano arrivate come succedeva sempre verso Luglio) era partita con la madre-insistente per i mari blue.
E la storia di una donna Triste che in tutta la sua vita non ha mai supportato il mare, ne l'aria, ne la macchina ne il treno, ne il bus per motivi di malattia di movimento. E la storia di una donna Triste che oltre la mezza dozzina di libri per compagnia è riuscito anche portare in borsa un mezzo pound(al tempo non conosceva i kg) di pasticche contro il male...
Così arrivano al fatidico imbarco e trovano la cabina. Bellissima la nave con tanto di legno ovunque. Una nave da crociera stile vecchio. Non tanto enorme ma fatta per crociere comode e belle di pochi giorni. Noi eravamo imbarcati per una di una settimana. Un po in mare di notte, quasi sempre in porto di giorno. Con questo sistema la madre-insistente pensava di ovviare al problemi di male di movimento della donna Triste. Tristezza aveva portata tanti vestiti per tutte le occasioni. C'erano lunghi per le serate(caso mai non fosse in cabina in visita alle porcellane causa malatia movimento). Costumi da bagno per la piscina e magari le spiagge delle isole perche tanto la nave era ferma e le porcellane non chiamavano. Poi c'erano i completi per i tours caso mai avessimo (parlo al plurale perche la madre-insistente aveva detto che eravamo d'accordo con i tours) voglia di essere stivati in tour-bus con altri crocieristi felici di sudare e fare fotografie dalle finestre mentre scorazzavamo su e giù per colline(si fa per dire) nelle isole Carabici. Vi sorprenderesti sapere che in certe isole ci sono delle colline veramente bellissime - nel nostro caso non eravamo nella crociera che toccava queste isole. E logicamente pigiami comodi caso mai la Tristezza avesse voglia di stare in cabina leggendo la mezza-dozzina di libri portati per tenerla compagnia. Strano che mi ricordo anche due titoli - storia di Inghilterra 300 e un altro giù di là. Al tempo una mia passione.
E imbarcato abbiamo riposto le nostre cose nel armadi, la Tristezza messo sul comodino la mezza dozzina di libri e a questo punto ci siamo separati per intraprendere un avanscoperta delle delizie di una nave da crociera. Dopo 35 anni di matrimonio con un Direttore di Macchine delle nave di crociera sto ancora cercando di capire dove sono queste delizie - ma questo è un po avanti nella storia.
Gira che ti gira, corridoi, scale, rampe su e giù, oblò, terrazze, piscine coperte e non, ristoranti, bar e vari posti interessante alla fine la Tristezza mica che se ne andata. Non che fosse incrementata ma diciamo che il pensiero preoccupante era il fatto che salpati ero(yours truly era la Tristezza se non vi eravate ancora accorta) da sola su quella barca(nave) in mezzo al mare Caraibica con almeno 500 altre persone vestiti con camicie Hawaiiane, occhiali da sole e crema sapore noce di cocco. Vi darà l'idea del mio stato d'animo.
Vabbè, ho perso la madre insistente nei meandri e logicamente dopo tanti giri ho deciso di andare in cabina, cambiarmi per la cena e aspettare in un posto tranquillo che lei, la madre, si presentasse. Detto fatto e sono uscita di nuovo dalla cabina nel mio vestito preferito - un completo di pantaloni con top legato in vita a righe blue su sfondo bianco. Una volta mi vestivo alquanto bene a dispetto del fatto che non avevo ancora intrapreso una mia stile di moda che ormai tutti sanno cos'è...o almeno penso. Questo completo verrà poi definito 'il carcerato' da una certa persona ma anche questo viene piu avanti nella storia.
Finendolo in breve la madre-insistente si era cambiata e girando intorno alla nave e non trovandomi ha incontrato un ufficiale(guarda un po) che mi aveva visto in giro. Questo per farvi vedere che i completi legati in vita colore righe blue sfondo bianco non vanno mai persi di vista! E lui gentilmente ha detto alla signora in questione che la ragazza che cercava(o scusi, è sua figlia?) era appena girato angolo e salito per quella scala. Guarda un po il destino della gente che proprio quel ufficiale mi aveva visto.
Ci siamo visti io e la mia madre-ricercatrice-figlia proprio prima di prendere un apperitivo(al tempo avevo ancora qualche vizio) prima di cena. E devo ammettere che il White Russian che ho bevuto mi ha fatto rilassare benissimo in aspettativa per la cena. Non sentivo neanche un po il movimento della nave. Sembra una barzeletta alla fine perche il mare dei Caraibi era un lago, pure il Golfo di Messico...ma anche questo è piu in là nella storia. Cena ad un tavolo con 6 altre persone mai viste, mai conosciute che, come in tutti i viaggi, divennero amici per la pelle(mai visto dopo logicamente). Dopo cena un altro round di digestivi e poi una passeggiata intorno ai promenade per prendere un po di aria di mare e dire oooohhhh aaaahhhh al tramonto sul acqua. Fin ora ammetto che questa crociera obbligatoria per romopenza madre-insistente cominciava piacermi.
Alla sera sulle navi da crociera ce tantissimo da fare - spettacoli(orripilanti se sei abituati al teatro), casino(non mi piacciono proprio) e discoteca(almeno la musica era del tipo ballabile). Ho optato per la discoteca. In questo caso vi devo proprio spiegare come fatto la discoteca: Si entra in un corridoio o meglio un atrio abbastanza stretta se consideri che è il passaggio per entrare in un locale. 5 metri di larghezza con due muri la meta sotto in legno con ringhiere e la metà sopra con vetri illuminati. Interessantemente è il posto dove vanno a stazionarsi gli ufficiali Belpaesani. Diciamo che mi ricordava molto le 'strette' usate dai cowboys per separare e mettere in fila indiana le manze quando devono essere vaccinati...così le giovenche(in questo caso giovane donne Tristezza e non) dovevano fare la gincana attraverso un stuolo di ufficiali che controllavano bene le qualità e non delle prospettive ballerine.
Tristezza è entrata nel corridoio e regalmente non guardando ne a destra ne a sinistra è riuscita entrare nella Discoteca senza, almeno pensava lei, le occhiate indagatrice degli ufficiali Belpaesani. Seduta al tavolo da sola vedo entrare la Mom(d'ora in poi la chiamerò così) che si siede tranquillamente al mio tavolo. Giusto no, considerando che pagava lei e dopo un po vedo arrivare degli ufficiali. La Mom guarda in sù e ce un ufficiale che le saluta. Io guardo la Mom pensando 'cavolo che conquistatrice' quando lei mi dice, questo è la persona che mi aveva detto dove eri...finito il film pensavo io. Nel mentre lui usci e va a parlare con un amico.
Dopo circa 6 mesi l'ufficiale in questione me ha raccontato il loro discorso...tutto in dialetto ponentino:
i contrattanti sono Ufficiale 1° e Ufficiale 2° che accorcerò in 1° e 2°
1°g'ha visto me...
2°Ti scherzi
1°Daghela, g'ha visto me...
2° Ma na, me pi-u me
1° Ti scherzi, me pi-u me...
2° Ma dai
1° Ma pi-u me
2° e alura vaghe
e così ho conosciuto il mio futuro marito...
carino, no, essere vinto come nella lotteria...
e così finisce capitolo 1
però dovrei anche dire che la Tristezza se ne andata. Divenna donna apagata, i libri ancora da leggere oggi e le pastiglie di male di movimento mai presi se non quando vado in macchina con le mie amiche della Grande Gianuiotto. La Mom era abbastanza dispiaciuta che non ne sono stata insieme escluso ai pasti ma in fondo era lei che aveva insistito tanto che partisse...
martedì 4 gennaio 2011
Una giornata fredda
preso da un inverno bagnato, inserito in un contesto di bianco/nero come una fotografia antica. Ma neanche tanto antica perche sembra che il kodachrome lo stanno levando adesso proprio in questo momento e per me che non vado d'accordo perfettamente con la digitale Complicaxio appena comprato diventa un mondo tutto da scoprire. Mi ricordo le vecchie macchine fotografiche che giravano sempre per casa...istantanee che faceva la foto e dopo un paio di secondi usciva dal bucco di sotto una foto che non dovevi toccare perche si rovinava. Istantaneo soddisfazione ma improrogabilmente fisso sulla carta senza photo shop che ti aiutava correggere. E poi c'erano le misure, di tutte le misure. Lunghe, corte, grassi, magri...guarda che sto parlando della macchina non del fotografo! Colori erano un po come la pellicola agli inizi - bianco/grigio/nero erano quelle macchine così facile da usare. Almeno quelle che avevo io perche non ero mai diventato altro che un fotografa 'amateur' che scattava le cose che piacevo, le persone che vedevo, gli eventi alla quale partecipavo.
Erano macchine a misura d'uomo(o di donna nel mio caso) perche avevi controllo della situation senza dover leggere 8 o 10 pagine di istruzioni e questo solo per accendere e inserire la memory card e la batteria...e sicuramente avendo la possibilità di capire due lingue ho anche staccato sia Italiano e Inglese caso mai fosse piu facile in uno o l'altro. AHAHAHAH! Ce un gruppo di folli che scrivono gli istruzioni per le macchine digitale. E' lo stesso gruppo che scrive gli istruzioni per qualsiasi macchina moderna che esce se non conti la mia Agila che è tutto manuale, dal apertura porta alle finestre al portellone. Ma qui stiamo parlando delle vecchie macchine fotografiche.
Chissà perche le vecchie macchine fotografiche a livello base erano tutti uguali e chiunque poteva manovrarle. Bastava guardare dentro la parte giusto, vedere ciò che era da fotografare, inserire il flash(e qui bisogna ricordarvi i flash che si inserivano a mo di lampadine che poi divennero flash automatici che funzionavano un po a casaccio causando bestemmie a non finire proprio perche se non flasciava addiò foto perche no luce no party[letteralmente se fotografava una festa in penombra] e con grandissimo piacere te le mettevi almeno 5 nel borsone macchina fotografica). Poi c'erano quelli che giravano intorno al perno dove venivano messi. Ve li ricordate? 4 Flash per lampadina e poi addio se non ne avevi piu nel borsone. Quanti ricordi.
Ma ora ormai dopo tanti anni di successo è uscito il digitale Complicaxio...la nuova macchina digitale che abita abitualmente nella mia borsa e vede poco il sole perche proprio non andiamo d'accordo. Le istruzioni sono stati letti in due lingue(forse dovrei imparare Giapponese caso mai ce un trucco in piu nella loro madre lingua[fatto in Giappone mica Cina]). Ricordo con nostalgia la kodachrome. Ho visto quella foto della ragazza Afghana famosissima che ha fatto il giro del mondo letteralmente sulla copertina del National Geographic e mi sono chiesta se con la digitale ce quel rapporto personale, intenso, magnifico che si sentiva con il vecchio manuale. E poi ho pensato alle mie amiche che sono perfettamente adattate alla digitale, al pc e alle altre diavolerie moderne che per me sono state vittorie sindacali...mi ricordo le lezioni con tanto di appunti da una mia cara paziente amica per imparare copia/incolla. Mi ricordo le esperienze con la fiorentina con lo stereo nuovo digitale anche quello. Con lezioni e appunti per poter usare il telecomando. Mai imparato usare quello delle TV per le cassette. Probabilmente meglio così non sento la nostalgia adesso che ce digitale. E sto proprio pensando che nella mia regione arriverà la digitale TV tra non tanto che mi frà impazzire perche se il marito non decide l'opzione del LCD nuovo avremo due telecommandi. Ci pensate alla povera ponentina con due aggeggi telecommandante. Orrore.
E poi ci volete mettere la propanganda che c'era una volta per il Kodak...una canzone bellisimo che faceva vedere una famiglia giovanissimo - il matrimonio, i figli, la scuola, l'università, lavoro e poi il matrimonio dei figli, la loro famiglia con queste parole....
Dove stai andando piccola, mia piccola
Dove stai andando piccola, mio amore
Giriamo e sei una bimba
Giriamo e sei adulta
Giriamo e sei una mamma con piccole tue ...
Turn around turn around
Turn around and you're a young Mom with babes of your own
Il tempo passa, la nostalgia resta e il Complicaxio che abita adesso nella mia borsa sognando il sole, chiamandomi verso nuovi lidi mi porterà soltanto dover accettare la scomparsa di un pezzo del mio mondo giovanile. Arrivaderci Kodachrome...benvenuto digitale, photoshop e altro.
Erano macchine a misura d'uomo(o di donna nel mio caso) perche avevi controllo della situation senza dover leggere 8 o 10 pagine di istruzioni e questo solo per accendere e inserire la memory card e la batteria...e sicuramente avendo la possibilità di capire due lingue ho anche staccato sia Italiano e Inglese caso mai fosse piu facile in uno o l'altro. AHAHAHAH! Ce un gruppo di folli che scrivono gli istruzioni per le macchine digitale. E' lo stesso gruppo che scrive gli istruzioni per qualsiasi macchina moderna che esce se non conti la mia Agila che è tutto manuale, dal apertura porta alle finestre al portellone. Ma qui stiamo parlando delle vecchie macchine fotografiche.
Chissà perche le vecchie macchine fotografiche a livello base erano tutti uguali e chiunque poteva manovrarle. Bastava guardare dentro la parte giusto, vedere ciò che era da fotografare, inserire il flash(e qui bisogna ricordarvi i flash che si inserivano a mo di lampadine che poi divennero flash automatici che funzionavano un po a casaccio causando bestemmie a non finire proprio perche se non flasciava addiò foto perche no luce no party[letteralmente se fotografava una festa in penombra] e con grandissimo piacere te le mettevi almeno 5 nel borsone macchina fotografica). Poi c'erano quelli che giravano intorno al perno dove venivano messi. Ve li ricordate? 4 Flash per lampadina e poi addio se non ne avevi piu nel borsone. Quanti ricordi.
Ma ora ormai dopo tanti anni di successo è uscito il digitale Complicaxio...la nuova macchina digitale che abita abitualmente nella mia borsa e vede poco il sole perche proprio non andiamo d'accordo. Le istruzioni sono stati letti in due lingue(forse dovrei imparare Giapponese caso mai ce un trucco in piu nella loro madre lingua[fatto in Giappone mica Cina]). Ricordo con nostalgia la kodachrome. Ho visto quella foto della ragazza Afghana famosissima che ha fatto il giro del mondo letteralmente sulla copertina del National Geographic e mi sono chiesta se con la digitale ce quel rapporto personale, intenso, magnifico che si sentiva con il vecchio manuale. E poi ho pensato alle mie amiche che sono perfettamente adattate alla digitale, al pc e alle altre diavolerie moderne che per me sono state vittorie sindacali...mi ricordo le lezioni con tanto di appunti da una mia cara paziente amica per imparare copia/incolla. Mi ricordo le esperienze con la fiorentina con lo stereo nuovo digitale anche quello. Con lezioni e appunti per poter usare il telecomando. Mai imparato usare quello delle TV per le cassette. Probabilmente meglio così non sento la nostalgia adesso che ce digitale. E sto proprio pensando che nella mia regione arriverà la digitale TV tra non tanto che mi frà impazzire perche se il marito non decide l'opzione del LCD nuovo avremo due telecommandi. Ci pensate alla povera ponentina con due aggeggi telecommandante. Orrore.
E poi ci volete mettere la propanganda che c'era una volta per il Kodak...una canzone bellisimo che faceva vedere una famiglia giovanissimo - il matrimonio, i figli, la scuola, l'università, lavoro e poi il matrimonio dei figli, la loro famiglia con queste parole....
Dove stai andando piccola, mia piccola
Dove stai andando piccola, mio amore
Giriamo e sei una bimba
Giriamo e sei adulta
Giriamo e sei una mamma con piccole tue ...
Turn around turn around
Turn around and you're a young Mom with babes of your own
Il tempo passa, la nostalgia resta e il Complicaxio che abita adesso nella mia borsa sognando il sole, chiamandomi verso nuovi lidi mi porterà soltanto dover accettare la scomparsa di un pezzo del mio mondo giovanile. Arrivaderci Kodachrome...benvenuto digitale, photoshop e altro.
lunedì 3 gennaio 2011
C'est Finis
finished, done, finally.....
le olive per questa stagione sono tutti raccolti.
Sono esausta.
Sono estasiata.
Sono felice.
Sono quasi pronta per il resto del lavoro che è:
1 - scucire le reti fisse(diciamo che sono piazzate su 2000metri di terrendo in discesa libera, cucite con la machina da cucire per reti olive e su fasce che, se inizi dal fondo, riesci a non farle[le fasce] testa chiulo)
2 - Togliere i rametti dalle reti fisse man mano che le scuci, facendo attenzione di non attoricigliarle man mano che sali fascia per fascia verso la cima. Ogni fascia è lunga lunga e la salita è ripida ripida perciò con fobicini legati con la cordicina come le chiavi scuci, scavalchi, levi rametti, scavalchi, scuci, levi rametti AIAIAIAIA!!!!!! attenzione al ramo pendente del ulivo che no aspetta altro che di farti un bernocolo!
3 - inchiodare le reti scucite su rami pendenti ogni fascia...su ogni fascia ci sono tanti ulivi che hanno rami pendenti. Questo significa che oltre a guardare dove metti i piedi per non inciampare e cadere verso il fondo della campagna devi anche guardare in su per non prendere un ramo in testa...e sappiamo che i rami non aspettano altro che darti un bel bernocolo così di poter raccontare alla sera agli amici quanto sei maldestra.
4 - dopo avere scucito,levati rametti, inchiodato (con speciali chiodi di plastica gialla fosforescente[prima si usavano quelli di ferro che non si vedevano e a parte i rami dovevi anche fare attenzione ai chiodi che non aspettavano altro che pungerti e darti una dose di tettano] inventato da qualcuno che era proprio stufa di non vedere i chiodi e essere punta) tutti le reti devi solo assicurare che sei arrivata in cima alla campagna...asciugare il sudore dalla fronte e urlare OOOOORRRRAAAAHHHHH. anche questo è fatto.
Però, mica si finisce qui:
a - reti da piegare che sono lunghi almeno 15 metri e larghi 5 metri. Apri il cancello del cortile. No, prima leghi il beaglcuda poi apri il cancello per ovviare il perdere tempo rincorrendo un beaglcuda libera per la campagna...poi prendere questo lenzuolone e fai esattemente quello che faresti con la biancheria del letto....solo moltiplicato per 15 metri di lunghezza e senza il pensiero di stirarlo dopo. Consolante...devi solo assicurare che i chiodi gialli fosforescente sono sempre in tasca perche poi devi inchiodare anche le reti.
b - pulire le fasce intorno alla casa da eventuali rametti buttati mentre pulivi le reti.
E con questo siamo quasi apposto per la campagna olive 2011...però come tutti sanno, mica ce solo questo da fare in campagna...dovrei anche
strappare erba
pulire sotto le piante da frutta
togliere erbaccia nei passaggi....
Ma per ora sto seduta qui pensando a quanto sono felice che per ora, almeno fino a domani, non ho altro da fare che riposarmi.
OOOOOOOOOOORRRRRRRRAAAAAAHHHHHHHHH!!!
le olive per questa stagione sono tutti raccolti.
Sono esausta.
Sono estasiata.
Sono felice.
Sono quasi pronta per il resto del lavoro che è:
1 - scucire le reti fisse(diciamo che sono piazzate su 2000metri di terrendo in discesa libera, cucite con la machina da cucire per reti olive e su fasce che, se inizi dal fondo, riesci a non farle[le fasce] testa chiulo)
2 - Togliere i rametti dalle reti fisse man mano che le scuci, facendo attenzione di non attoricigliarle man mano che sali fascia per fascia verso la cima. Ogni fascia è lunga lunga e la salita è ripida ripida perciò con fobicini legati con la cordicina come le chiavi scuci, scavalchi, levi rametti, scavalchi, scuci, levi rametti AIAIAIAIA!!!!!! attenzione al ramo pendente del ulivo che no aspetta altro che di farti un bernocolo!
3 - inchiodare le reti scucite su rami pendenti ogni fascia...su ogni fascia ci sono tanti ulivi che hanno rami pendenti. Questo significa che oltre a guardare dove metti i piedi per non inciampare e cadere verso il fondo della campagna devi anche guardare in su per non prendere un ramo in testa...e sappiamo che i rami non aspettano altro che darti un bel bernocolo così di poter raccontare alla sera agli amici quanto sei maldestra.
4 - dopo avere scucito,levati rametti, inchiodato (con speciali chiodi di plastica gialla fosforescente[prima si usavano quelli di ferro che non si vedevano e a parte i rami dovevi anche fare attenzione ai chiodi che non aspettavano altro che pungerti e darti una dose di tettano] inventato da qualcuno che era proprio stufa di non vedere i chiodi e essere punta) tutti le reti devi solo assicurare che sei arrivata in cima alla campagna...asciugare il sudore dalla fronte e urlare OOOOORRRRAAAAHHHHH. anche questo è fatto.
Però, mica si finisce qui:
a - reti da piegare che sono lunghi almeno 15 metri e larghi 5 metri. Apri il cancello del cortile. No, prima leghi il beaglcuda poi apri il cancello per ovviare il perdere tempo rincorrendo un beaglcuda libera per la campagna...poi prendere questo lenzuolone e fai esattemente quello che faresti con la biancheria del letto....solo moltiplicato per 15 metri di lunghezza e senza il pensiero di stirarlo dopo. Consolante...devi solo assicurare che i chiodi gialli fosforescente sono sempre in tasca perche poi devi inchiodare anche le reti.
b - pulire le fasce intorno alla casa da eventuali rametti buttati mentre pulivi le reti.
E con questo siamo quasi apposto per la campagna olive 2011...però come tutti sanno, mica ce solo questo da fare in campagna...dovrei anche
strappare erba
pulire sotto le piante da frutta
togliere erbaccia nei passaggi....
Ma per ora sto seduta qui pensando a quanto sono felice che per ora, almeno fino a domani, non ho altro da fare che riposarmi.
OOOOOOOOOOORRRRRRRRAAAAAAHHHHHHHHH!!!
sabato 1 gennaio 2011
Il gruppo di Natale



E stata una festa piccola ma divertente. Il menù era semplice come piace a noi con antipasti di carne e un insalata di fagioli molto condito. Poi ci siamo tuffati nella lasagne della cugina grande che è fatta con una sfoglia tanto sottile da quasi non sentirla. Dopo abbiamo fatto fuori quasi tutta un anitra di 2.1kg in umido con mele e cranberries(mirtilli rossi di palude) e un finale di panforte frutta secca e fresca tutto inaffiato con un vino fatto da un amico. Ci siamo raccontato di tutto di piu, riso tantissimo e ci siamo lasciati alla sera tardi con una felicità tangibile.
Da non credere ma abbiamo fatto anche cena. C'era rimasta una pentolata di zuppa Thai Leoncedis che era spettacolare. Riscaldata ci ha messo apposto le pancie, riempite i pochi bucchi rimasti e ci ha mandati a letto al calduccio con una sensazione di conforto...magari era anche la compagnia.
Ormai rimangono solo i ricordi perche i fiorentini sono in Toscana, i milanesi sono a Pavia, i cugini grandi sono a casa loro qui vicino e siamo tutti ormai nel nuovo anno...
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