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giovedì 17 giugno 2010

Vista da una strada a Ponente

una scena talmente bella da togliere il fiatto. Ma che banale per descrivere ciò che vidi mentre venivo a casa ieri sera verso le 19 dalla strada tutte curve che porta verso Ponente. Si arriva in una delle curve piu large e vedi un promontorio, la città vecchia della mia città che sovvrasta l'intera città nuova. Ma questo mi direte non è mica una cosa spettacolare. Ehi sì gente, è spettacolare specialmente quando dietro ce la luce che sta illuminando tutti i palazzi facendo un alone angelico sopra i tetti. C'era una foschia leggera che saliva dal mare facendo sì che la vista sembrava attraverso un velo di organza bianca. Nel mentre coglievo questa di colpo è uscito dalla foschia sul mare il porto con le sue imbarcazioni. Enormi yacht, velieri, pescherecci, leudi (barchetti nostrani). Il porto con le luci blu su pilastri di cemento già accesi davano un leggero sentore di colore e il mare sotto era di un blu cobalto profondo. Sulla collina alla mia destra scendendo enorme piante di bouganvillea fioriti portavano avanti colori fortissimi di viola rossa mentre le piante alte di olivo e qualche palma scintillavano di varie tinte di verde. Avrei voluto fermarmi per godermelo ma il traffico non permetteva.....

qui a Ponente i colori fanno parte della vita di tutti i giorni ed è probabilmente per questo che vivere qui è come vivere su una tavolozza da artista. Che gioia!

martedì 15 giugno 2010

Once upon a Time c'era

una persona che avrebbe riso da morire leggendo in un blog scritto da una signora americana di un divertentissimo attività che avevano fatto lei e la sua famiglia...andare in un posto dove potevano affittare fucili che sparavano palline con dentro pittura variopinta. L'idea non sembra tanto malfatto se state pensando che la pittura veniva scagliato contro teli enormi da pittori. Ma la cosa che mi ha un po sconvolto era che questi fucili caricati di palline di pittura venivano scaricati contro squadre di esseri umani, le persone della famiglia di questa incluso bimbi, cognati e marito. Si affitta il fucile e si fa un percorso a mo di guerrieri in una foresta con tanto di posti dove nasconderti, dove prendere di mira per bene i 'nemici'. Appena preso i fucili, hanno fatto squadre di vari tipi e via al divertimento, si fa per dire. Unica cosa che non sapeva era che le palline sparati dai fucili facevano dei bei lividi sulla pelle dello sfortunato oltre a riempirlo di pittura colorata. Diciamo che avevano messi anche della armatura di protezione (almeno credo che faccia e gola erano protetti) ma sembra che nel blog c'erano parecchie foto di lividi piuttosto vistosi su braccia, gambe e fianchi. Roba da non credere considerando che era per il compleanno di un ragazzino di 9 anni.

Once upon a Time c'era un amerligure che avrebbe riso parecchio al idea di tanti adulti che girano per un boschetto con fucili armati di palline di pittura ma non ora. Non adesso e probabilmente non più. Forse è perche ogni anno che passa mi fa sempre più male vedere violenza in qualsiasi forma, anche quando è ombrato come un giocco. Magari specialmente quando è ombrata come giocco dove ci sono bimbi piccoli e grandi che partecipano. Magari solo perche il pensiero di avere in mano un fucile mi da idea di guerra e la mia idea di vita non è la morte anche quando i fucili sparano solo palline di pittura.

Once upon a Time c'era un amerligure che avrebbe riso parecchio non solo al idea di tanti adulti che girano per un boschetto con fucili ma avrebbe magari anche pensato che faceva bene una sana corsa attraverso gli alberi ma ora che ci penso, questa ameriligure è sempre stata contro la violenza in tutte le sue varie forme e con gli anni che passano credo sempre più che la non violenza si insegna da piccoli...magari una delle sue ultime frase nel thread di questa parte del suo blog mi ha fatto capire cosa le è attraversato la mente quando hanno fatto quella corsa....'sono felice di abitare in _____dove non esiste la carta imbottita.' Io invece, sono felice di vivere qui, in questo paese che ha tantissima storia di persone che non hanno mai vissuto con la carta imbottita ma che nel loro vissuto hanno ancora una memoria storica che contiene le possiblità di capire cosa sia veramente la violenza.

Quanti cambiamenti Once upon a Time.....

giovedì 10 giugno 2010

OFFLINE

quello che sarò io per i prossimi giorni fino a Lunedi. Arriva la mia fiorentina e facciamo fuoco e fiamme con attività e divertimenti. Per chi non lo sa la fiorentina è mia figlia....avrò ragione di essere felice!!!!! Un caro saluto dal Ponente. Ci vediamo Lunedi!

sabato 5 giugno 2010

L'urlo del Pellicano

sulla prima pagina della Stampa in vivido mortale colore. Un pellicano che stava ali larghi, becco aperto al massimo un po come il quadro di Munch che tanto mi addolora. L'ennesima vittima della mancanza di cura che abbiamo per la natura. Il suo urlo, come quelli dei cormorani poco tempo fa o degli altri animali che stiamo facendo fuori giornalmente con in nostri 'bisogni' di petrolio e altro. La disperazione della natura che vediamo stampato sulla prima pagina del giornale per farti capire, come se non sapevamo già, che qualcosa deve assolutamente cambiare. Sono mortificata.....per loro e per noi.

E poi vorrei sapere chi guarderà la nostra foto con quel urlo disperato che mi ha rovinato la giornata di oggi quando alla fine per nostri stessi peccati contro Madre Natura facciamo la sua fine?

giovedì 3 giugno 2010

Once upon a Time c'era Max

Non che fosse morta ora ma once upon a time c'era Max che era gattina, persa, sola e molto malata che caminava sul ciglio della strada sotto un guardrail affinco di un fiumiciatolo....un topino di felino che caminava un po a destra e a sinistra senza metà ma sempre piu verso il fondo della strada. In quel momento passo io in macchina, vedo la bestiola, fermo la macchina e me la prendo con me....e qui inizia la storia di Max la spiritata, gattino topino che divenne il gatone che vedete nella foto a destra. Non che i suoi occhi sono quel colore ma cosa volete, la luce dava solo quel colore. I suoi occhi sono veramente giallo zucca. Ma questo non è parte di questa storia.

Qui si parla di come Max la spiritata viene a diventare parte della nostra già molto pieno di animali famiglia. Dov'ero? A sì, prese la creatura in braccio notando che gli occhi erano chiusi dal mucco, la coda era scorticata completamente e la figura che faceva era tutt'altro che roseo. Sembrava veramente un gatto topo con quella coda senza pelo. In quel momento la portai dal veterinario perche stavo preparando per la mia settimana in montagna. Portato lei dal veterinario che mi guardò e disse, e cosa faccio con questa creatura? Ed io guardi un po cosa riesci ad aggiustare, darle da mangiare, tienila in vita bene affinche non torno e se riesci a sopravvivere alla settimana vuol dire che la tengo. Sopravvisse!

Una settimana dopo porto a casa un gatto topo mica tanto meglio di quello di prima solo che gli occhi erano puliti, l'appetito era enorme e purtroppo aveva un pochino di problemi intestinali. Quello che entrava usciva quasi subito e ho dovuto curarla per un bel po con medicine e varie. La tenevo in braccio su un asciugamano e lei faceva delle fuse come un trattore John Deere, forte e continue. Da piccolina era un gatto topo adorabile. Aveva enorme orrecchie che giravano come radar, viveva in bagno in una scatola e non creava nessun problema se escludi le esondazioni della sua piccola pancia.

Finito i problemi di salute Max crebbe sia di peso che di pelo e tutto il suo corpo si è coperto di un pelo color visone nero, lucido, scurissimo e morbidissimo. Continuava fare delle fuse come un trattore ma cominciava mostrare un certo tipo di personalità che era, diciamo, strana. Se la chiamavi per nome veniva subito a mo di cane. Però se cercavi di prenderla in braccio ti graffiava. Se dormivi con le mani fuori dal letto di graffiava. Se cercavi di mettere cibo nella sua ciotola mentre lei era vicina ti graffiava. A questo punto, dopo parecchi segni rosso fuoco sanguinosi sul braccio e uno alla sulla faccia ho cominciato pensare. Ed ecco mio Marito che esce con 'ovviamente lei ha avuto un infanzia molto triste, voleva suicidarsi già da piccola e tu, togliendola dalla strada in quel momento, hai rovinato tutto - per questo non ti ringrazia.' E lui se ne va in campagna. Fantastico. Vivo con un animale in crisi esistenziale perche voleva suicidarsi.

Portai l'animale in questione dal Vet e dico, ma possibile? E lui, 'figurarsi che un animale si vuole ammazzare. Però gia che ci siamo bisognerebbe pianificare una castrazione perche come ti ho detto è un bel maschietto e non vuoi avere problemi.' Dopo averla curata per problemi al intestino al ultima visita dal Vet, lui mi ha fatto notare che aveva un bel motto di pelo che copriva i dovuti membri maschili, quelli rondi tondi. Ed io,' ok, è un maschio.' Avevamo già la femmina fuori e il maschietto ci stava. Così quando lui ha finito di ridere per la storia del voluto suicidio del felino mi ha ricordato il fatto della castrazione. Ed io 'adesso mi vorrà un bene del anima, prima lo levo dal voluto suicidio e adesso gli tolgo la mascolinità. Sono apposto.' Fatto appuntamento per il mese seguente quando erano arrivati i
6 mesi canonici per fare il lavoraccio. Lascia la bestia da loro d'accordo di riprenderlo alle 18:30 quella sera...Passato una giornata tremenda pensando alla vendetta che mi arrivava quando se ne accorgeva della mancanza! Potete immaginare la mia angoscia.

Alle 18:30 mi trovo dal Vet che mi chiama nella sala per riprendere il gatto. Ho notato che lui era un po imbarazzato ma mica che imaginavo quello che mi avrebbe detto....'guarda che il tuo gatto non era poi un gatto ma una gatta e purtroppo abbiamo dovuto farla la sterilizzazione per le femmine'. Ed io tranquilla tranquilla 'dove è il problema?' E lui 'ma veramente costa parecchio di piu'. Ed io, 'ma non ci sono problemi, facciamo finto che era un maschio e vi pago quello che mi avete chiesto al inizio....mica colpa mia se non sapevi indovinare il sesso giusto'. E lui 'hai ragione'. Ma dico, per mesi pensavo che fosse un maschio. Ci do il nome di Max, maschile e tutto e poi mi spara che era una femmina e dovevo pagare di piu. Vabbè, diciamo anche che da questo Vet ci vado da quando ha aperto lo studio e vi posso anche comunicare che i suoi soci hanno fatto tante di quelle risate quando hanno scoperto (chissà chi li avrebbe detto?). Max, arriva a casa come niente fosse. Dorme tutta la notte e il mattino dopo marcia direttamente nel bagno e fa la pippì sulle mie scarpe. Tanto per un indizio di gradimento della visita al vet.

La storia continua con lei che cresce che diventa adulta tra graffi e morsicature. Lei a me non viveversa. Le pesa ancora adesso il fatto che non ha potuto suicidarsi quel giorno ma oramai faceva parte della famiglia anche se i dispetti sono parte della sua personalità, i graffi sono una specialità sua perche mentre fa le fuse è capace di girarsì indietro e farti fuori la mano che l'accarrezza, gli occhi gialli zucca di notte ti spaventano da morire quando la trovi sul tuo cuscino che ti GUARDA la faccia per assicurare che stai dormendo veramente prima di morderti. Però a parte quello è l'unica gatta che io abbia mai avuto che arriva appena la chiamo, mi parla di continua di tutto quello che fa e pensa e ha imparato da Cleo la beaglcuda che se siamo a tavola e tende la zampa sulla gamba (ovviamente usando SOLO 1 unghia affillata) le sarà dato un pezzetto di carne.

Ehi sì, Max la spiritata è qui per la durata....spero solo che riesco a sopravvivere


martedì 1 giugno 2010

Once upon a Time 1 Giugno

c'era una casa in un bosco di ulivi. Ma veramente non credo che si chiama bosco di ulivi in quanto non ci sono ne lupi ne casucce dove vivono nonnine con nipoti con capucci. E neanche ci sono ghiande ne altri alberi maestosi. Ma non per questo agli ulivi manca qualcosa di speciale. Ogni anno dopo la raccolta delle olive verso Gennaio o Febbraio, un bel po di potatura, tanta acqua invernale e un fertillizzante naturale loro si svegliano felici e contenti con una fioritura da non credere. Ehi sì, verso Maggio sugli ulivi sbocciano dei grappoli di piccolissimi fiori chiamati panne che crescono crescono, si gonfiano si gonfiano affinche diventano tantissimi bellissimi minuscoli fiori. Da fotografare se fai in tempo...perche dopo un paio di giorni e un paio di notti succede una magia da non credere. Le panne degli ulivi esplodono di polline oro appiccicosa e copiosa causando reazioni allergici degna di libri di medicina.

Vabbe lasciamo perdere che il polline impesta tutto dai cani, gatti, ai mobili, macchine, strade ecceccecc. Entrata in casa non la levi neanche se tiene straccio in mano 24 ore al giorno. Tanto appena tirato via da una parte rientra dal altra e si posa tranquillamente dove avevi appena pulito. Dovresti vivere con tutto chiuso cosa impossibile perche logicamente fa troppo caldo per tenere finestre chiuse e se avessi idea di accendere un ventilatore in camera ti volerebbe comunque da per tutto quel poco di polline riuscito filtrare dalle finestre sigillati. Il polline degli ulivi è piu o meno comparabile ad un gas nocivo in città solo che è 'naturale'. Naturalmente sto ansimando e starnutendo come una dannata. Unica consolazione è che tra due settimane passa tutto...con una bella lavata a pressione di tutti i pavimenti esterni, cortiletti e cornicioni. Dentro casa rimarrà per un po ma piano piano non avrà quel effetto e mentre sogno il passaggio di polline e allergia posso anche aspettare il settacciamento dei fiori che è qualcosa di spettacolare.

Scommetto che avete tutti visto quelle macchine che fanno il popcorno...allora sapete che quando il popcorno è pronto comincia vorticare intorno alla parte in cima per poi finire nella ciotola che avete messo sotto. Madre Natura non si ha lasciato mancare nulla nel suo mondo e così ogni anno aspetto vedere i fiori degli ulivi esplodere dagli alberi e cadere per terra formanda dei mucchi enormi di quello che sembrebbe tantissimi minuscoli popcorn che invadano ogni dove. E veramente un momento che adoro...tra un starnuto e altro si intende.

Se ce qualche temerario che vorrebbe godere lo spettacolo, siamo quasi pronti....eiciioooooooooooo!

domenica 30 maggio 2010

Once Upon a Time Zio MAXIO'

pronunciato con la X che sembra un ape in pieno canto. Un sorte di zzzzz con i denti chiusi e le labra pure. Il nomingliolo dato tantissimi anni fa perche è quello usato per Tomaso, suo vero nome. Il gemello di mia suocera, buon anima, che parlava di lui con grandissimo amore. Quel gemello che è nata con lei da una madre molta anziana per i tempi, 45 anni, portata avanti con grandissima forza e capacità lavorativa. In fatti, il giorno della loro nascità la nonna era andata in campagna, poi tornata in tempo per cominciare le doglie. Il babbo della suocera che non era a casa è stato avertito della nascita della prima gemella con ampio tempo per godersi l'avvenimento da un fratello piu grande della nascitura....Pà è nata la sorellina e lui, il piu grande scappa a casa contento di aver dato notizia lieto al Papà. Dopo un po la levatrice manda di corsa il fratello grande per avvertire il Pa che è nato pure un fratellino gemello. A sentire questo altro liete notizia il Papaà dei gemelli gira ai suoi amici e dice 'scappo e torno a casa altremente quella (la nonna) non smette piu di partorire'. Bei vecchi tempi quelli nella quale si nasceva in casa e si poteva scherzare sul avvenimento. Tutto bene considerando i tempi che furono e loro crebbero piu grandi a forza di latte materna, quella di capra e mucca e una mamma che, quando andava in campagna, appendeva la culla su un rame di ulivo per far sì che non entrava dentro i serpenti. Non che ci sono tanti serpenti qui in Ponente ma al tempo senz'altro c'erano piu di adesso. Almeno di quelli che chiamiamo uccellai che al tempo credevano andasse nelle culle e stavano sulla faccia dei bimbi per il calore e l'odore di latte. Ma questo lo dicevano anche dei gatti.





Maxiò crebbe bene e anche mia suocera e piano piano cominciarano girare con gli altri bimbi piccoli. Scuola, giochi, messe, catechismo. Il solito giro di tutti i bimbi di quei tempi che erano da 1920 in poi.
Mia suocera raccontava un aneddoto su suo fratello che faceva molto ridere. Loro avevano in stalla una bella capretta da latte che ne forniva abbastanza per fare una formagetta e se non facevano formaggio c'era il latte da bere. Per parecchi giorni di seguito questa bestia non aveva latte da mungere e la mamma di mia suocera era disperata perche credeva che la capra fosse malata. Una mattina prestissimo va nella stalla e cosa vede? Zio Maxiò appostato sotto le tetterelle della capra che succhia come un danato...altro che malattia! Un scapelloto a lui e tante risate dopo...questo era Maxiò mi disse mia suocera. Peccato che non c'erano tante altre storie così. Troppe poche storie per poter dire chi era questo giovane zio rimasto sulla terra così poco.

Non che mia suocera parlava tanto dei tempi che erano bellissimi ma grammi. L'acqua si prendeva dalla fontanetta. Le giare grosse dove buttavano i liquami notturni dai vasetti si portavano
con i pazienti muli in campagna sotto gli ulivi. La biancheria si lavava nel torrente con sapone marsiglia, tanta forza e si camallava tutto sulla testa in ceste su e giù per il paese perche è ancora oggi un paese in salita. Si aveva in casa animali da cortile e così un po meno fame c'era ma si mangiavano anche lumache e uccelletti che i fratelloni cacciavano. La frutta si seccava ancora al sole in estate. Il vino si faceva sempre e olio buono era disponibile con tante giornate di lavoro. Però neanche questo è la storia di oggi il 30 Maggio.

Oggi è il secondo giorno della Fiera del Libro nella nostra città a Ponente. Una fiera che arriva ogni anno verso questo periodo e alla quale vado volontiere anche se è una cosa piuttosto ridotto e sempre uguale. Però riesco sempre trovare un gioello nel mucchio e oggi non era diverso. La gemma in questione oggi è un banco della chiesa Evangelica dove ce in bella mostra una vetrina di Bibbie antiche. Strano dico io che sia in mostra una cosa del genere in questo periodo di caldo umido. Fa male ai libri e questi antichi soffrono tantissimo. Un signore dietro al banco mi guarda e dice buon giorno e come ben si sà io non sono mai una che lascia da sola una persona che mi saluta. Una parola tira altra come ciliege rosse e succose e TOC! mi da un biglietto da visita sulla quale è scritto suo nome Ferruccio Iebola, scrittore storico. BINGO che bello, che tipo di storia chiedo io e lui La Resistenza Ligure. Ma dai? Che interessante. Il fratello gemello di mia suocera, Tomaso Ricci, era un partigiano. Ma guarda caso risponde lui e tira fuori un libro sulla resistenza in questa Zona. Proprio scritto da lui che spiega tutta la triste facenda di questo zio Maxiò, detto Tomascenco (perche sopravvissuto alla campagna Russa e tornato a casa indenne). Logicamente il discorso è diventato lunghino e non vorrei mica annoiarvi con tutto ma finendolo in breve, dopo aver letto la parte da lui segnato sul masacro dei nazifascisti di tantissimi giovanni in un posto vicino a Tavole nel entroterra dietro noi...una foto dello Zio giovanni e bello. Una foto del suo corpo con un compagno, Christo nome di battaglia, uccisi barbaramente ad armi bianchi dai nazifascisti. Dove posso comprare il libro chiesi. E lui, gentilmente, disse, se non ti offendi te lo regalo e così fu...il libro è adesso sulla scala della mansarda dove lo può tenere come tesoro la nipote dello Zio Maxiò, tesoro nel cuore della sua gemella. Ora che sono tutte e due insieme penso che se la raccontano...che spreco la guerra.

Un appunto ancora piu triste di questa storia è quello che raccontava mio suocero. Al tempo del ucciosione, parecchi giorni prima, lui, mio suocero, aveva avuto sentore di un rastrellamento che doveva essere fatto dai nazifascisti...andò da Maxiò e disse che sarebbe meglio che lo nascondessi in casa o in campagna vicino alla casa dove c'erano loro (la casa dei miei suoceri in campagna sarebbe stato perfetto per questo perche posti invisibile si trovavano al tempo). Maxiò rifiutò e così andò incontro al destino....